North Sails NEWS
Le vele del Class40 AllaGrande Pirelli
Le vele sono il frutto della collaborazione tra il velista e North Sails

Il velista Ambrogio Beccaria, impegnato nella Route du Rhum, ha portato un progetto innovativo e tutto italiano sulla scena di una delle classi oceaniche più popolari del momento. Anche le vele sono il frutto della collaborazione tra il velista e North Sails.
Quali sono le armi a disposizione di Ambrogio Beccaria? Di quanti ‘cavalli’ dispone il suo scafo in determinate configurazioni? Quanto ci ha messo di suo – in base alla sua esperienza – rispetto ai canoni imposti dalla Classe?
AllaGrande pochi giorni prima della partenza della Route du Rhum in andatura con Randa e J1.
“Partendo da un regolamento di Classe ‘relativamente’ semplice – raccontava alcuni mesi fa il Sails Designer di North Sails Michele Malandra – abbiamo creato un gruppo di lavoro inedito composto da Ambrogio e il progettista Gianluca Guelfi, i nostri omologhi francesi e i tecnici della Classe. Questo è stato un grande vantaggio, potendo partire dal ‘foglio bianco’ e potendo sfruttare tutte le sinergie con i nostri cugini francesi che possono vantare una enorme esperienza – e di dati – nella realizzazione di vele per scafi oceanici come i Mini 6.50, i Class40 e gli IMOCA.”
Queste parole ancora prima che la barca toccasse l’acqua e che ci fosse alcun riscontro sul campo di tutte quelle idee messe sul tavolo per rendere il nuovo Class40 di Ambrogio Beccaria velocissimo.
Occorre la premessa che AllaGrande Pirelli è uno dei Class40 impegnati in questi giorni nella Route du Rhum che è andato in acqua più tardi e con pochissimo tempo per la messa a punto di un progetto che, fin dagli inizi, conteneva una lunga serie di opzioni progettuali innovative, e quindi da testare bene. Il primo vero banco di prova è stato in occasione del trasferimento della barca da Genova a Saint-Malo lo scorso settembre, ma in equipaggio, cosa che fa una enorme differenza per una barca pensata e ottimizzata per la navigazione in solitario.
Ma quali sono le armi a disposizione di Ambrogio Beccaria? Di quanti ‘cavalli’ dispone il suo scafo in determinate configurazioni? Quanto ci ha messo di suo – in base alla sua esperienza – rispetto ai canoni imposti dalla Classe?
I due pilastri fondamentali del regolamento di Classe sono l’esclusione del carbonio e una superficie velica massima che è data dalla somma di Randa e J1. Sulle vele portanti non ci sono vincoli se non quelli del buon senso e della barca.
E così che l’inventario tipico di quasi tutti i Class40 è composto da una randa, J1, J2 e tormentina. Due code (FR0 e MH0) per le andature al lasco e 3 gennaker (A2, A4 e A6) per le andature portanti.
Tutte le vele di AllaGrande, ad eccezione dei gennaker, sono realizzate in 3Di. Viene usata la fibra aramidica per la randa e i fiocchi, mentre per i code il poliestere – tutte beneficiano dell’ultima tecnologia Helix di NS per le vele di prua. Questo è l’inventario standard che si trova a bordo di ogni Class40. Nel caso di Ambrogio, una grande differenza – che gli ha consentito di superare le depressioni di bolina dei primi giorni senza farsi distaccare dai primi – è stata quella di avere scelto un J1 terzarolabile e ingarrocciato allo strallo, a differenza dei più che hanno i fiocchi avvolgibili.

Il potente J1 di AllaGrande ingarrocciato sullo strallo di prua. Si notano i due punti di riduzione (mura e scotta) circa 1 metro sopra la base.
Quando a bordo di AllaGrande si è rotto il punto di mura del J2 mentre stava navigando con vento forte, Ambrogio è stato in grado di ‘limitare’ i danni prendendo la mano disponibile sul suo J1 e che anche ridotto, passa da 56 a 47mq di sup vel – mantiene una forma ottimale rispetto alla versione avvolgibile. Il J2 è montato su avvolgitore e ha stecche verticali.

In navigazione con il J2 avvolgibile, qui utilizzato in occasione del trasferimento da Genova alla Bretagna anche come staysail sotto l’A4.
Anche sulla randa è stato fatto un grande lavoro di ottimizzazione, dovendo trovare un compromesso ideale tra la regola di Classe (che vuole il boma di 80 centimetri dentro lo specchio di poppa) e il fatto che il piano velico di AllaGrande ha un albero decisamente arretrato a favore di una J enorme…

Il piano velico di AllaGrande, di profilo in evidenza il particolare profilo della randa e le dimensioni della J di prua.
E così, si è fatto un grande studio, in particolare sulla penna e sulle proporzioni della randa. La randa ha tre mani di terzaroli e un circuito ‘single line’ che permette allo skipper di poter ridurre tela senza mai uscire dal pozzetto. Salvo alcuni imprevisti visto che la sua randa, per risparmiare il peso dei carrelli, è inferita nell’albero con un gratile e che non sempre collabora con lo skipper nelle varie manovre.

Si nota la randa inferita direttamente nella canalina dell’albero senza carrelli.
Questo il corredo per la bolina. Per le andature portanti, Beccaria può scegliere tra un paio di code, uno in testa (MH0) e uno frazionato (FR0) entrambi avvolgibili, realizzati in 3Di 300 in poliestere con tecnologia Helix. Qui la scelta si è orientata su vele piuttosto magre per il reaching, una filosofia progettuale che ha guidato l’intera scelta del ‘pacchetto vele da poppa’. I code e i kite devono avere ampi margini di flessibilità, proprio per perdonare di più il navigatore solitario che rischia di compromettere l’intera regata per una manovra azzardata o a causa di una vela troppo potente. Lo stesso principio guida anche la progettazione degli asimmetrici: in questo caso un A2, A4 e A6 che variano, ovviamente nelle dimensioni e nel peso del tessuto (nylon pannellato), così come nel punto di penna, infatti l’A2 è in testa, l’A4 in una posizione intermedia mentre l’A6 e sullo strallo.

Il grande A2 murato sul bompresso orientabile di AllaGrande.
Se la prima parte della regata è stata inaspettatamente una lunga e dura bolina di una settimana caratterizzata dal passaggio di ben tre depressioni, la seconda parte – quasi 2.000 miglia – è caratterizzata dagli Alisei portanti che daranno così la possibilità ad Ambrogio Beccaria e AllaGrande di esprimere tutti i loro cavalli.